Cosa non è la Meditazione

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NON E’ UNA PRATICA RELIGIOSA

Anche   se la meditazione è stata sviluppata e insenata anticamente all’interno di scuole religiose (in particolare del Buddismo) con lo scopo di raggiugere obbiettivi spirituali, può essere praticata in modo del tutto laico, come avviene spesso in Occidente.

Non richiede di avere una fede particolare, né di credere ad un Dio. I credenti possono praticarla senza conflitto con la propria fede, e chi non crede ed è agnostico pure; ma entrambi otterranno sempre dalla meditazione benefici per la salute e il benessere psicofisico.

SI PUO’ FARE OVUNQUE SENZA RITI OBBLIGATORI

Per praticare la Meditazione non è obbligatorio bruciare incenso, diffondere profumi o suoini particolari, indossare abiti specifici…si può fare ma non è indispensabile.

Non è sempre obbligatorio sedersi a gambe incrociate o tenere le mani in una posizione ben precisa (mudra).

Si può meditare seduti su una sedia, oppure sdraiati o camminando. Si medita anche in mezzo alla gente, o sull’autobus o sul treno.

Occorre solo “esserci” stare lì con se stessi.

Suoni, profumi, gesti rituali sono un aiuto per entrare nello stato mentale adatto, ma non sono la sostanza della pratica

NON SERVONO ANNI PER OTTENERE BENEFICI

Già dalle prime sedute, durante e dopo la meditazione, si avvertono dei benefici. Il più immediato è la calma interiore, ma anche una maggiore lucidità mentale.

I benefici aumentano con una pratica regolare e prolungata, ma questo se si vuole raggiungere obbiettivi più elevati, come quelli che si propongono i monaci: illuminazione o una condizione di distacco da ogni desiderio o passione.  Chi vuole, invece, avere una mente più tranquilla ed equilibrata, una maggiore concentrazione e migliorare in generale le sue condizioni psicofisiche, può verificare personalmente questi risultati anche solo poche settimane.

NON E’ INDISPENSABILE AVERE UN MAESTRO

Se l’obbiettivo della pratica è stare meglio con se stessi, non c’è bisogno di un insegnate. La cosa più importante è fare pratica e sperimentare varie tecniche perché ognuno ha la propria via per meditare.

L’aiuto di un maestro può essere utile per evitare gli errori più comuni e per imparare alcune forme di meditazione più avanzata.

NON OCCORRE TANTO TEMPO

Molti rinunciano già in partenza perché pensano di non riuscire a ricavare il tempo necessario alla meditazione nel corso della giornata.

Basta, in verità, davvero poco tempo, in particolare all’inizio. Per cominciare sono sufficienti anche 5 minuti al giorno. Basta un momento di pausa per riuscire a farlo: la mattina a casa prima della colazione; in ufficio nella sosta per il pranzo, la sera rinunciando a 5 minuti di televisione; oppure si può fare mentre si è in autobus o in treno.

Quando ci si abitua a meditare e si riscontrano i suoi effetti benefici, allora risulta facile, e piacevole, riservare un momento della propria giornata per la partica meditativa.

Poi ci sono delle errate credenze come che sia indicata solo per alcune persone. Smentiamo questi altri pregiudizi.

NON E’ UN RIFUGIO LONTANO DAL REALE

Alcuni pensano che meditare sia “estrarsi” dalla realtà e rifugiarsi in un mondo ovattato e lontano dal reale.

Invece la meditazione non è una fuga dalla situazione in cui viviamo, ma un modo per avere una visione più chiara e completa del presente in cui siamo.

Con la meditazione non si scappa dal presente, ma ci si immerge del tutto, perché meditare vuol dire stare qui e non altrove. Perché la vita, e la felicità esistono solo qui ed ora.

NON E’ UNA LOTTA CONTRO I PENSIERI

Quando meditiamo dobbiamo fare lo sforzo di cacciare via i pensieri che si affollano alla mente. Sarebbe una lotta inutile. Combattere i pensieri li rafforza, e aumenta lo stato di agitazione. Invece bisogna semplicemente lasciarli andare via, consentire che scorrano senza restare agganciati ad essi con la nostra attenzione. Solo in questo modo i pensieri se ne vanno spontaneamente così come sono venuti, e lasciano la mente più vuota e tranquilla. Dunque non occorre pensare di svuotarla per forza o di renderla silenziosa. Segui semplicemente la tua tecnica di meditazione e lascia che si svuoti da sola, con naturalezza.

NON E’ NOIOSA, ANZI: E’ PIACEVOLE

Chi non pratica la meditazione spesso pensa che possa essere noioso e improduttivo stare fermi a lungo senza far nulla e semplicemente concentrarsi sul respiro e lasciar scorrere i pensieri. Invece non sanno che la meditazione in breve tempo diventa un piacere profondo, che ci regala un senso di appagamento difficile da ottenere in altro modo. Non la si vive come un obbligo ma come un attività gradita, che dà serenità e pace.

Certamente questo avviene gradatamente, con il tempo, e quindi chi comincia non deve avere aspettative sbagliate e pensare di ottenere tutto subito.

NON SISTE UNA SOLA FORMA DI MEDITAZIONE

Le forme e le tecniche di meditazione sono tante ed ognuna ha obbiettivi leggermente diversi.

Puoi sperimentarne alcune e verificare qual è quella che ti viene più facile ed è congeniale a te, perché ti fa sentire meglio.

Tutte portano ad uno stato di concentrazione e di consapevolezza mentale, anche se ci si arriva in modo diverso e coi conduce ad obbiettivi diversi.

NON E’ PER POCHE PERSONE MA PER TUTTI

Molti pensano che la meditazione non sia adatta a loro, perché non sono interessati ad una crescita spirituale o raggiungere “l’illuminazione”. Vorrebbero solo stare bene ed essere felici. Ma sono appunto questi sono i benefici principali della meditazione.

Infatti se vogliamo raggiungere la felicità dobbiamo essere in grado di vedere come i nostri pensieri e le nostre azioni stanno contribuendo alla nostra infelicità. E tutto ciò è possibile attraverso la chiarezza e la consapevolezza che si ottiene meditando.

Ora per entrare nello spirito giusto, lasciamo da parte le opinioni e lasciamoci guidare dalle parole di chi ha insegnato questa pratica:


“Dalla meditazione viene un immenso silenzio; non il silenzio coltivato, non il silenzio tra due pensieri, tra due rumori, bensì un silenzio inimmaginabile. Il cervello diviene straordinariamente silenzioso, quando è impegnato in questo processo d’indagine; quando vi è silenzio, vi è una grande percezione. In questo silenzio vi è il vuoto, un vuoto che è la somma di tutta l’energia.” (Jiddu Krishamurti)

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