Esiste una porticina che ci permette di entrare nella mente: è il respiro.
La mente e il respiro sono come due pesci in un branco: quando uno si muove, anche l’altro si muove. Se la mente è agitata, il respiro è corto e incostante, analogamente se il respiro è corto e incostante, la mente si agita. Ma se rallentiamo il respiro e lo rendiamo più uniforme, anche la mente rallenta.
Pensate al cielo…il cielo è sempre lì. Possono esserci delle nuvole che ci impediscono di vederlo, ma sappiamo con certezza che dietro le nuvole c’è sempre il cielo di un colore blu profondo.
Il cielo è una metafora della nostra vera natura. Raramente vediamo chi e cosa siamo, perché i pensieri e le distrazioni ci impediscono di vedere chiaramente quello che c’è.
La vista della nostra vera natura è possibile solo quando le nuvole dei pensieri se ne sono andate: per avere questa chiarezza, è necessaria l’immobilità della mente, che non può essere forzata, ma deve manifestarsi di sua spontanea volontà. Possiamo comunque creare le condizioni affinché ciò accada.
Per acquietare la mente, il respiro deve essere calmo. Per calmare il respiro, il corpo deve essere immobile.
Una volta realizzate queste condizioni, diventa possibile la consapevolezza profonda.
E’ uno stato che può essere raggiunto solo con impegno e dedizione.
Proponiti l’immobilità e permetti a tutto ciò che si manifesta di essere quello che è.