LA SCIENZA DEL RESPIRO

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La consapevolezza del respiro è uno strumento per conoscere e vivere al meglio i grandi benefici delle posture ( Āsana ). Le tecniche scientifiche del Prānāyāma, la quarta perla dell’Ashtanga Yoga, sviluppate insieme agli specifici Āsana , permettono di raggiungere una maggiore armonia tra corpo e mente.

L’uso del Prānāyāma rende più stabile, concentrata, fluida la postura e la potenzialità dello yoga viene sperimentata per mezzo dell’esperienza diretta.

Dopo le Āsana , il Prānāyāma è lo stadio in cui ci si prepara in modo adeguato ad incontrare la Yoga Superiore, il Raja Yoga, lo yoga del controllo mentale.

Il Prāṇa , la prima manifestazione dell’energia Cosmica, il catalizzatore universale di tutte le altre energie e della materia, è a volte definito energia Madre dell’universo ed è associato a Shakti, l’energia femminile, per cui il termine Prāṇa-Shakti è usato per descrivere una particolare energia catalizzatrice.

La parola Prāṇa deriva dall’unione di “pra” autoesistenza, esistenza antecedente, prima di “anu” cellule, conglomerati, unità, cibo”, per cui
Prāṇa indica ciò che esisteva prima che ogni cosa fosse creata e che è presente in tutte le cose che sono manifeste e create.

E’ anche chiamato “aria vitale” o più correttamente i “cinque prana2.

Dai tempi memorabili gli yogin hanno praticato il Prānāyāma, la scienza del controllo del Prāṇa , al punto di essere addirittura in grado da renderlo inerte, elevandosi ad uno stato in cui ogni aspetto vitale rimane sospeso e lo yogin “muore allo spirito” (Kevala-Kumbhaka).

Il Prāṇa non va confuso con nessun altro elemento assimilato durante il processo della respirazione, come l’ossigeno, l’azoto, l’idrogeno o i nutrimenti ricavati attraverso il cibo e le bevande. Il Prāṇa non è niente di tutto questo. tuttavia le varie combinazioni di etere nell’atmosfera e l’organizzazione degli elementi nutritivi nei cibi, dipendono dall’azione catalitica del Prāṇa .

La respirazione deve essere lenta e rilassata per permettere un assorbimento del Prāṇa sufficiente a soddisfare le esigenze del sistema nervoso. Grandi quantità di Prāṇa vengono assorbite dai terminali nervosi dei polmoni oltre che da quelli del naso ed è per questo che dli antichi yogin definirono il processo delle “respirazione” Hva-Khana che letteralmente significa “mangiare aria”. Essi realizzarono che il grande valore del cibo e delle bevande deriva dal Prāṇa in essi contenuto.

“Apri il respiro come un fiore di loto apre i suoi petali alla vita e così, libero dal pensiero, immergiti nella profondità della tua mente e assapora l’immensità dell’Essere”

BENEFICI DEL PRANAYAMA

La pratica del Prānāyāma ha una grande influenza sul corpo, mente, intelletto e sensi.

Fornisce abbondate e fresca energia al corpo, stabilizza la mente e rimuove le impurità. Rafforza l’intelletto, aumenta la capacità intellettuale e incrementa il potere della memoria. Calma i sensi turbolenti e controlla le loro tendenze ad andare verso l’esterno.

 Il Prānāyāma fornisce un buon esercizio per i vari organi interni dell’intero corpo, aumenta la salute, dà energia alla digestione, vigore ai nervi, rimuove rajas (irrequietezza) e risveglia Kundalini..

Tutto questo si raggiunge con un adatto allenamento e con la manipolazione delle forze sottili del corpo per produrre una spinta verso l’alto della mente ordinaria in piani più elevati (dal conscio al subconscio, inconscio e superconscio).

Quando la mente è sollevata in uno stato di superconscio (Thurya) di percezione, essa inizia ad agire e sperimenta fatti e conoscenze più elevate. Riconoscere l’esistenza del Prāṇa , della sua azione sul nostro organismo, il modo di immagazzinarlo e dirigerlo secondo la propria volontà, è vero Yoga.

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