CAMMINARE E’ UN FARMACO
“Quarantacinque minuti di camminata veloce al giorno tolgono il medico di torno”
La camminata veloce mattutina, per andare al lavoro, a scuola o per portare a passeggio il cane, è il comportamento migliore per gl’indici di salute.
Siamo sempre tutti di corsa: meglio rallentare e cominciare al mattino col il piede giusto in senso concreto.
Quando la camminata è quotidiana, praticata con costanza, dà benefici impressionanti.
Una camminata alla luce naturale del mattino apporta molteplici benefici al nostro corpo:
- aiuta a rimettere in fase i bioritmi del corpo, stravolti dallo stare chiusi in casa o in ospedale, alla luce artificiale, che mantiene alta la melatonina di giorno e di notte, alterando il sonno, custode della salute e tutti i bioritmi correlati. Quindi maggiore armonia dei bioritmi significa maggiori difese immunitarie e salute in recupero;
- riduce l’infiammazione, denominatore comune di tutti i tumori e le recidive, nel sangue e nei tessuti;
- abbassa il cortisolo, ormone dell’allarme, che deprime le difese immunitarie;
- migliora l’umore e il coraggio di affrontare malattia e difficoltà con più grinta e più fiducia.
“Camminare è il primo analgesico in tutti i casi di dolore cronico moderato”
Poche sono le donne che camminano alla mattina, meglio ancora la mattina presto.
Si risponde spesso: “Ho troppo da fare”.
Quando però poi ci si ammala, tutte le priorità precedenti vengono messe in drammatica discussione.
Allora è meglio mettere a punto un progetto di longevità di grande salute, costruito con costanza quotidiana, con gesti semplici, efficaci e senza costi, come il camminare.
VAMTAGGI sul fronte motorio
Infatti sono ottimi i vantaggi sul fronte motorio, osseo, articolare. Meno osteopenia e osteoporosi e addirittura possibilità di recuperare densità ossea, quando dopo la menopausa, l’attività fisica quotidiana valorizza l’effetto di ricostruzione dell’osso promossa da un’appropriata terapia ormonale sostitutiva e un’adeguata integrazione di vitamina D, calcio e altro oligo-elementi.
VANTAGGI sul fronte metabolico
Nel diabete la camminata veloce quotidiana è il primo alleato dell’insulina contro tutte le complicanze. La maggiore ossigenazione dei tessuti e il miglior utilizzo periferico dell’insulina, attivati dall’esercizio aerobico, come la camminata veloce mattutina, riducono infatti i danni de iperglicemia e l’infiammazione associata sui vasi sanguigni periferici (angiopatia diabetica) che possono arrivare a causare gangrena e amputazioni; sui nervi periferici (neuropatia diabetica); sui reni con insufficienza renale (nefropatia diabetica; e sugli occhi (retinopatia diabetica).
Il diabete è una malattia grave e sottovalutata: assumersi la responsabilità della propria salute, con stili di vita sani e costanti, è una condizione indispensabile per invecchiare in “autonomia, dignità e grazia”.
La camminata veloce al mattino aumenta anche la dopamina, la serotonina, le endorfine: un trio benefico che migliora l’umore, contrastando la depressione, e riduce anche la percezione di dolorini e doloretti che aumentano con l’età
Infatti le linee guida raccomandano l’attività fisica moderata, come camminare, come primo analgesico in tutti i casi di dolore cronico moderato.
Inoltre i muscoli stimolati dall’attività fisica producono irisina, una miochina che stimola il cervello a riparare i danni da età e da infiammazione cronica.
La luce naturale, camminare all’aria aperta, aumentano l’ossitocina e riducono l’ansia e i disturbi di attenzione.
Quindi uscire tutte le mattine a camminare, meglio se in compagnia. L’amica Ossitocina ci aiuta a curare, se ci ricordiamo che un gesto d’amore e di attenzione, un sorriso gentile, una voce accogliente, uno sguardo luminoso, sono la prima terapia. [vedi l’articolo “Ossitocina l’ormone dell’amore]
Allore allontaniamo la pigrizia e torniamo a coltivare la buona volontà, costanza e un po’ di autodisciplina: virtù antiche del benessere fisico e mentale, come insegna da centinaia di anni lo yoga e l’Ayurveda.
“Allontaniamo la pigrizia, nemica di una vita di qualità. E torniamo a coltivare buona volontà, costanza e un po’ di autodisciplina per incominciare a muoverci”