Ganesh Chaturthi
Ganesh, é figlio di Shiva e Parvati.
Nell’Induismo si celebra la sua nascita : festa di Ganesh Chaturthi, che cade il quarto giorno dopo la luna nuova del mese di Bhadrapada, corrispondente al periodo che va dal 23-24 agosto al 22-23 settembre, lo stesso durante il quale, nell’astrologia occidentale, il sole transita nel segno della vergine.
Quest’anno (2022) inizia oggi, venerdì 25 agosto e termina il 5 settembre.
Ganesha è una divinità molto amata ed invocata, poiché è il Signore del buon auspicio, che dona prosperità e fortuna, il Distruttore degli ostacoli di ordine materiale o spirituale e per questa ragione se ne invoca la grazia prima di iniziare una qualunque attività, come ad esempio un viaggio, un esame, un colloquio di lavoro, un affare, una cerimonia, o un qualsiasi altro evento importante ed è tradizione che tutte le sessioni di bhajan, canti devozionali, comincino con una invocazione a Ganesha.
L’iconografia
Ganesh ha il corpo e la testa di un elefante, simbolo di grande forza e di coraggio intellettuale, nonchè icona di buon aspicio. In molte filosofie e nel pensiero comune, l’elefante è un portafortuna. L’elefante è l’animale più grande e forte della foresta, ma è anche un animale vegetariano, si ciba di foglie e radici. E’ un animale fedele e affettuoso verso i suoi guardiani ed è molto docile se trattato con amore e rispetto. Ganesh, pur essendo un dio potente, è un dio che agisce nell’ amore e pratica il perdono e la compassione. Egli però è dotato di grande forza e può distruggere l’intera foresta se provocato.
Nell’iconografia appare accanto a Ganesh un topolino, Mushika o Akhu, sul quale si sposta Ganesh. Il topo, normalmente visto come un pericolo per i pachidermi e chiaramente piccolo di dimensioni per poter trasportare un elefante, simboleggia l’intelletto. Le strane proporzioni possono essere interpretate sotto diversi aspetti, uno tra i quali, la mancanza di pregiudizio da parte del dio sulle potenzialità di ogni essere nonostante forma e dimensioni. L’intelletto, il topo, si intrufola nella mente e in ogni angolo!!!!
Ganesh viene anche rappresentato con OM il simbolo del suono Universale.
Il Mantra a Ganesha
Come ogni divinità che si rispetti, per mettersi in contatto con Lui bisogna conoscere il sui codici d’accesso, ossia i suoi mantra. E’ fondamentale pronunciare ogni mantra correttamente, se recitato con una pronuncia sbagliata potrebbe non essere recepito e quindi non raggiungere l’effetto desiderato.
Il mantra d’eccellenza per accedere a Ganesha e far si che i tuoi ostacoli siano rimossi è :
“Om Gam Ganapataye Namaha”
Che si pronuncia: Aaaooom Gam Gah-nah-pat-ah-yeh Nah-mah-ha
Letteralmente significa: “Om e onore al distruttore di ostacoli e resistenze (Ganapati), all’incantevole figlio della dea dalla pelle chiara, al Dio dalla testa di elefante, la cui sillaba-seme (bija) è GAM”*.
Come recitare l’Om Gam Ganapataye Namaha?
I mantra possono essere cantati, recitati, letti ad alta voce, sussurrati o ancora, scritti:
- vaikhari japa, la recitazione ad alta voce è perfetta per prendere confidenza con il mantra e per regalarci un po’ di energia
- upamsu japa, l’interpretazione sussurrata, fantastica se vogliamo rilassarci
- manasa japa, la ripetizione mentale, perfetta per migliorare la concentrazione
- likhita japa, la versione scritta, meravigliosa per ridurre lo stress e creare una sorta di talismano con il foglietto su cui abbiamo scritto il mantra, da tenere sempre con noi (in tasca, in borsa, sulla scrivania).
Quante volte ripeterlo?
La tradizione fa corrispondere il numero delle ripetizioni al numero dei grani del mala, la collana da preghiera tradizionale indiana che assomiglia ad un rosario: 108 volte. Potete comunque iniziare per alcuni minuti, in base ai vostri impegni e alla vostra routine yogica, l’importante è farlo con convinzione e consapevolezza.
Curiosità e tradizione
Nel Vastu , la scienza dell’abitare che sta alla base della progettazione architettonica degli edifici ( che si può dire, semplificando, che sia una sorta di Feng Shui indiano), il dio Ganesha ha un ruolo molto importante. Egli viene venerato durante la cerimonia di installazione della famiglia nella nuova casa e una sua raffigurazione viene solitamente appesa sopra la porta di ingresso, quale protezione della soglia di casa. La sua schiena indica povertà e deve naturalmente essere rivolta verso lo spazio esterno dell’abitazione.
La porta d’ingresso è considerata sia per il Vastu che per il Feng Shui di grandissima importanza perché viene assimilata ad una bocca (“bocca di Purusha” nella cultura architettonica indiana) ed è il confino tra interno ed esterno, è il filtro tra ciò che entra nell’abitazione come nutrimento o come sostanza sgradita (veleno).
Per questa ragione il dio Ganesha, quale protettore delle soglie, viene rappresentato all’ingresso. Egli è fonte di prosperità e di evoluzione per gli uomini e rappresenta l’unione tra il microcosmo (l’uomo) e il macrocosmo, simboleggiato dalla sua testa da elefante.
E’ quindi emblema di armonia tra il grande e il piccolo, tra l’essere umano e la natura.