Nasce come respiro rinfrescante dove il clima è molto caldo. In realtà Shitali come anche tutti gli altri Prānāyāma ha effetti più sottili e la mente gioca un ruolo determinante.
Rinfrescare vuol dire togliere calore e abbiamo visto che lo yoga distingue due tipi di calore.
Quello buono, portato da un respiro vigoroso energico che attiva il Prana, e uno cattivo alimentato dalle emozioni distruttive quali la rabbia, la gelosia, la paura, ecc…
Shitali funge da leggera brezza che rinfresca il cervello e l’intero sistema nervoso da questo eccessivo calore.
Durante l’esecuzione cerca, anche con l’aiuto dell’immaginazione, di percepire il respiro che entra come un vento fresco che tutto rischiara. Questo è molto importante. Se non c’è la mente nell’esercizio, tutto risulta superficiale e poco efficace.
LA TECNICA
Siediti comodo a terra o su una sedia. Dovresti riuscire a portare la lingua appena sporgente dalle labbra, formando una forma simile alla lettera U. Se non riesci, porta allora solo le labbra a formare un piccolissimo foro, spazio, da cui potrai respirare. L’importante è che riesca ad allungare e rendere lento e profondo il respiro. Inizia con un inspiro e al termine, riportando dentro la lingua chiudi la bocca e rimani uno o due secondi in apnea. Non sforzarti nell’apnea. Deve essere sempre dolce ed agevole. Poi dal solo naso espira lentamente in Ujjiai Prānāyāma. Questo è un ciclo. Fallo almeno per A cicli. Al termine rimani seduto ad occhi chiusi e contempla la sensazione di freschezza sulla lingua, nel palato e in tutta la testa.
Precauzioni e controindicazioni
Non praticare a stomaco pieno. Non fare più di otto, dieci cicli per seduta.